Tita Merello
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Tita Merello, al secolo Laura Ana Merello, è stata una attrice cinematografica, cantante e ballerina argentina. Nacque in un quartiere popolare di Buenos Aires l'11 ottobre dell'anno 1904. Suo padre, Santiago Merello, era un umile portatore di carretti. Sui documenti anagrafici di Tita, non risultò mai il nome della madre, identificata forse in Ana Gianelli, una donna di origini uruguaiane. Tita visse nella povertà più assoluta, abbandonata ben presto a se stessa nelle strade di Buenos Aires in cui crebbe maturando una personalità forte, aggressiva e a tratti rabbiosa. Nella zona portuale della capitale argentina esisteva una sorta di teatro, il Bataclan, (replica scadente del ben più famoso Bataclan parigino sul Boulevard Voltaire), che offriva spettacoli e intrattenimento ai marinai di passaggio. Tita entrò nel coro di questa struttura. Era una ragazza di bell'aspetto dallo sguardo sensuale e provocante. Fu subito molto apprezzata dagli avventori. In molti ritengono che il Bataclan offrisse forme di intrattenimento ben oltre gli spettacoli teatrali o che quantomeno negli stessi si ci spingesse con facilità nell'erotico. La stessa Tita non negò mai il suo passato turbolento. Rimane il fatto che proprio in quegli anni, tutte le ragazze che lavoravano nei teatri come ballerine o cantanti iniziarono a essere definite bataclanas. Questo termine trascese poi nel suo significato andando a indicare, più in generale, le donne di "facili costumi" o tutte coloro che, per andare avanti, sceglievano di prostituirsi o vi erano costrette.
Tita Merello non era una cantante e non studiò mai per esserlo. Aveva talento e sopperiva alle mancanze stilistiche e di voce con l'espressività, con la sensualità, con la sua personalità ricca di sfumature. Il pubblico la adorava perdonandole le occasionali mancanze di tecnicismi e qualche stonatura. Il 1920 la vide debuttare ufficialmente come attrice nei film muti. Correva l'anno 1933 quando per il ruolo di attrice protagonista del primo film sonoro argentino venne scelta proprio la Merello. La pellicola si chiamava, non a caso, "Tango!" e la consacrò all'immortalità artistica. Seguirono oltre quaranta pellicole tra cui il famosissimo film "Filomena Marturano" (1950 - scritto dall'attore e drammaturgo italiano Eduardo De Filippo), non dimenticando la carriera teatrale e quella di ballerina di tango. Un famoso critico la definì un'attrice stravagante e veemente dal forte impatto espressivo nella recitazione. Secondo lui, inoltre, interpretava il tango argentino in un modo talmente personale e carismatico da rendere ogni singolo ballo, una sorta di spettacolo a sé stante. Memorabile l'interpretazione canora di "Se dice de mi", melodia divenuta una pietra miliare nella storia della milonga. E proprio rimanendo in tema di "milonga", si narra che il particolare stile di ballarla senza la classica presa ma tenendo le mani allacciate dietro di sé e la fronte poggiata su quella del partner sia stato inventato proprio da Tita Merello durante una esibizione nella quale, improvvisando, dovette nascondere al pubblico un'ampia scucitura della propria gonna. Tita divenne ben presto un'amatissima "Regina del tango", alternando la recitazione al cinema e in teatro al ballo e all'attività di cantante.
Il periodo segnato dal regime peronista (1946-55), fu complicato per Tita. Accusata come molti altri artisti e intellettuali per futili motivi (contrabbando di tè), fu costretta a riparare in Messico. Rientrata in Argentina, si adattò alla sua nuova condizione di "personaggio non gradito", lavorando in un parco divertimenti e persino in un circo. Bandita dal cinema e dal teatro, collaborò attivamente con Francisco Canaro e la sua Orchestra per tutto il 1954 registrando brani indimenticabili quali "El choclo", il già citato "Se dice de mi", "Arrabalera", "Pipistrela" e "Llamarada pasional", un pezzo scritto da lei e dedicato a Luis Sandrini, il suo unico grande amore tra tante storie minori. La Merello conobbe Luis Sandrini, attore e umorista argentino classe 1905, (morì nel 1980 a Buenos Aires), durante le riprese del film "Tango!", pellicola che annoverò tra le sue fila anche il grande attore teatrale Pepe Arias e le stelle del tango Libertad Lamarque e Azucena Maizani. Passarono dieci anni prima che i due decidessero di intraprendere una relazione che fu passionale, romantica e tormentata, soprattutto senza un lieto fine. Sandrini infatti la abbandonò, sposandosi nel 1952 con l'attrice Malvina Pastorino. Tita non si riprese mai completamente dal dispiacere, pur continuando a esibirsi e a lavorare con grande dedizione.
Nel 1955, caduto Perón, Tita ritornò a recitare, dapprima in Messico, poi di nuovo nel suo Paese, in Argentina nel 1958. La sua fama era rimasta immutata. Negli anni '60 e '70 passò nelle Orchestre di Carlos Figari e di Héctor Varela. Fu attiva professionalmente fino al 1985. Se ne andò durante la vigilia di Natale del 2002. Aveva 98 anni e quel giorno, il 24 dicembre, tutte le radio e le stazioni televisive argentine interruppero la loro programmazione, mandando in onda le sue canzoni e i suoi film. Era l'ultimo omaggio di un intero Paese a una delle sue più grandi personalità.
Articolo a cura di Andrea Contorni R.
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